Chiesa San Francesco

Risalente al XIII secolo, era dedicata a San Giovanni Battista e proprietari ne erano i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme. Nel 1316 un frate minore conventuale ottenne la concessione della Chiesa e tentò di costruirvi un convento. Nel 1319 i Minori Conventuali con il permesso di papa Giovanni XXII costruirono il convento, accanto alla chiesa già in loro possesso, che ingrandirono a più riprese. Nel 1553, durante l’assedio dei Franco-Turchi, la chiesa ed il convento riportarono ingenti danni e si resero necessari ed urgenti i lavori di ricostruzione. Nel XVIII secolo si ricostruirono i prospetti della chiesa e del convento, i cui progetti furono affidati all’arch. Giovanni Biagio Amico, allora impegnato nella ricostruzione della chiesa e del convento del Carmine, ed i lavori furono realizzati nel 1750. Entrando in chiesa si ammirano un sarcofago marmoreo del XVI secolo ed un monumento funerario del XVIII secolo. Interessante la cappella dell’Immacolata con l’altare ligneo, intagliato ed intarsiato, rivestito d’oro zecchino, nella cui nicchia accoglie il simulacro ligneo della Madonna, di solito coperta da una tela di Domenico Provenzani che ripropone la stessa immagine sacra, del XVIII secolo. Dello stesso secolo è la cappella dell’Infermeria, rivestita in legno e dipinta da Domenico Provenzani, riservata ai religiosi che erano impossibilitati a raggiungere i loro confratelli in chiesa poiché ammalati. Una cancellata in legno di elegante fattura ne delimita lo spazio e la rende suggestiva nella sua essenzialità. Nella chiesa sono venerati diversi simulacri lignei ed in cartapesta, di cui alcuni di un certo pregio. Il simulacro ligneo di Sant’Antonio di Padova, il SS.mo Crocifisso ligneo e la Madonna Dormiente in cera, insieme al simulacro ligneo dell’Immacolata, sono opere del XVIII secolo di notevole valore artistico. Gli altari marmorei del XVIII secolo sono degni di nota per la lavorazione ed il loro stato di conservazione. La tela del Battesimo di Gesù, della bottega di Domenico Provenzani, ricorda le origini della chiesa dei Cavalieri di San Giovanni. Nella volta della chiesa sono affrescati episodi della vita del Serafico, ripresi da Ignazio Spina. Nel 1758 venne aggiunto un chiostro nel lato sud-est del convento, di fronte al Monastero del Soccorso o Badia, ma negli anni ’60 del secolo scorso fu demolito e fu irrimediabilmente danneggiato l’aspetto barocco della piazza Sant’Angelo. Il chiostro grande del convento, dopo i recenti lavori di restauro, possiamo ammirarlo di nuovo nel suo aspetto originario e ci si augura che esso possa diventare un punto di inun centro culturale come lo fu ne dell’Accademia dell’Arcadia